lunedì 29 settembre 2008

Avatar, quando la mostra è una metafora

Roma - I visitatori si immergeranno in una sala buia. L'impatto con gli schermi accesi sarà dirompente: verranno incuffiati, impugneranno mouse e joystick, si proietteranno in Avatar, la mostra metaforica in programma presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali dal prossimo 11 ottobre.

Per ora Avatar è un sito, un blog, una community, un account Twitter, un profilo sui social network e una manciata di immagini su Flickr: presto diventerà una mostra a tutti gli effetti, una mostra in cui non esistono sale ma un percorso che si dispiega attraverso ambienti sintetici. Il visitatore sarà completamente isolato rispetto alla fisicità dell'ambiente che lo circonda e completamente immerso in una socialità fatta di doppi, animata da conversazioni che passeranno da cuffie e microfoni. Sono contraddizioni che si diluiscono in una mostra da esperire impersonando un avatar, da visitare con la mediazione delle macchine. Si tratta di un'esposizione virtuale che ha l'intento di stimolare i visitatori a ritagliare il proprio significato di mondo virtuale, a comprenderne le dinamiche, a non temerle.

"Si è deciso di sovrapporre significato e significante" ha spiegato a Punto Informatico Carlo Maiolini, curatore della mostra: solo in questo modo, solo catapultando i visitatori in un mondo virtuale è possibile fargli esperire ciò che vivono migliaia di netizen in ambienti creati dalla collettività, alimentati dalla fantasia, popolati da persone rappresentate da alter ego di pixel. Che si tratti di World Of Warcraft piuttosto che di Second Life, di City of Heroes o di Everquest, tutti i mondi immateriali condividono il fatto di stabilire un patto con gli utenti: una volta effettuato l'accesso, il visitatore promette di sospendere l'incredulità e di immergersi in una dimensione altra rispetto alla realtà tangibile e quotidiana. Anche Avatar stipula questo contratto con il visitatore, e lo proietta in una dimensione nella quale sperimentare l'oggetto della mostra, i mondi virtuali.

Fonte punto-informatico
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